Porte chiuse e portoni aperti, un riepilogo.

Insomma, ve l’avevo promesso un post a dicembre per fare un bel riepilogo di quest’anno. Un anno di tante, tantissime porte chiuse, ma altrettanti portoni spalancati.

 

Per farla breve: ho fatto un mese di piscina e addirittura ho avuto il coraggio di fare due bracciate nell’acqua alta senza aver paura di morire. Grazie a un mega sconto ho comprato tutti sette i giochi di The Settlers, che hanno segnato la mia infanzia e ho avuto la gioia di scoprire com’erano i giochi nel lontano 1994, ben prima che io nascessi. Ho lasciato perdere l’idea di dare un esame noiosissimo e ne ho dato un altro molto più entusiasmante. Come ho già scritto qui, ho cambiato tutte le foto sul blog. Ho scritto un po’, ma poi ho lasciato perdere perché sono la solita incostante. Per mia grande felicità ho visto tanta neve. Mi sono entusiasmata per il ritorno di Game of Thrones e ne sono rimasta molto delusa.

A febbraio ho letto Il Racconto dell’Ancella e ho visto tutta la serie, ho apprezzato tantissimo e mi sono resa conto di quanto sia importante cercare di preservare la nostra libertà. Per cambiare un po’ ho ripreso a lavorare a maglia, cosa che avevo imparato da piccola, e ho fatto una bellissima sciarpa per il Coso. Come avevo già scritto ho conosciuto amiche nuove e bellissime, mentre mi sono lasciata alle spalle altre conoscenze meno gradite. Sono stata molto a casa in Trentino. Ho avuto occasione di incontrare Christopher Paolini, lo scrittore di Eragon, un altro dei pilastri della mia infanzia.

Non credo sia il caso di parlarne qui, ma mi sono liberata di un grande peso che mi impediva di vivere felice da anni. Mi sento di dirvi che qualsiasi cosa vi opprima, parlarne con qualcuno vi farà sentire molto meglio.

Ho salvato una piantina. Stavo andando a un compleanno di un’amica, assieme al Coso, quand’ecco che, scendendo dal tram, vedo un cameriere uscire da un locale con una bellissima orchidea in mano. Ho già gli occhi a cuoricino, ma questo la butta nel cestino sul marciapiede e se ne va. Al che ho cercato di costringere il Coso a farmi da palo, ma anche senza la sua collaborazione ho salvato la pianta, che ora si chiama Priscilla ed è tutta fiorita e felice a casa con mia madre.

In un attimo di follia estrema mi sono fatta un tatuaggio sul braccio, ispirato alle Cronache di Narnia e alla mia tesi. Si tratta di un albatros e della scritta “Courage, dear heart“. Sì, ha fatto male. No, non penso di pentirmene tanto presto, anzi lo amo un po’ di più ogni giorno che passa. La citazione viene da Il viaggio del veliero. Nel momento in cui la nave è intrappolata nell’oscurità dell’isola degli incubi Lucy chiama Aslan per chiedere aiuto. Compare un raggio di luce e attraverso le tenebre un albatros guida la nave verso la luce. Soltanto la bambina, quando l’uccello le vola vicino, sente la voce di Aslan dirle “coraggio, piccola mia”.

Ho dato quattro esami in una sessione, e ne sono uscita meglio di quanto io abbia mai fatto in triennale, anche se non del tutto soddisfatta. Grazie a uno di questi esami mi sono finalmente decisa a scaricare Skyrim, videogioco a quanto pare intramontabile, di cui mi sono innamorata. Ve lo consiglio tantissimo, se siete curiosi vi lascio un trailer qui. Divertitevi. Mentre ero in Trentino poi ho scoperto che mia madre per tutti questi anni mi ha tenuto nascosta una macchina da scrivere funzionante, per la quale sto ancora contrattando.

Ho cambiato coinquilina. Quella nuova, che so già leggerà, è una persona davvero adorabile e non lo scrivo sapendo che tanto leggerà. Ho cambiato anche gatto, perché quella che avevo l’onore di coccolare prima era della ragazza che se n’è andata. Adesso c’è Aela, di cui allego immediatamente fotografia per farvi rendere conto di quanto sia adorabile. Aela è il nome di un personaggio del sopra citato Skyrim, di cui sono leggermente innamorata. Aela la gatta invece la trovate pure su instagram con il nome di @aelathecat. Ha cambiato la mia vita radicalmente, migliorandola e insegnandomi l’amore incondizionato come nessuno prima.

Sono stata a Sharm el-Sheikh e mi sono talmente innamorata che devo dedicare al viaggio un post a parte. Vi prometto che lo faccio prestissimo. Per ora dico solo che grazie alla settimana passata lì ho cambiato modo di vedere il mondo e la mia vita. Anche perché, non so se ne ho parlato, ma mi sto interessando molto alla nostra sovrana madre terra, al cambiamento climatico e a come fare per limitare i miei personali danni. Dovrei scrivere anche di questo, vedremo.

A ottobre ho iniziato a frequentare un corso di game design e sono stata sul punto di mollare editoria per informatica. Anche di questo vorrei parlare in maniera più approfondita, valuterò come farlo o semplicemente se buttare lì qualche altra considerazione a caso le prossime volte che scrivo.

Per la prima volta in vita mia ho perso una persona cara, anche se non un parente vicinissimo. Era il fratello di mio nonno, il mio caro zio Giuseppe. Sono andata fino in Svizzera in un viaggio della speranza per dirgli ciao, per ritrovare una parte di famiglia che non vedo spesso ma che amo da morire.

Per finire, il dolore per la scomparsa di Game of Thrones è stato placato da due bellissime serie nuove che sono appena uscite. La prima è His Dark Materials, tratta da Queste oscure materie, trilogia della quale vi ho parlato una vita fa. Non l’ho ancora finita ma sono entusiasta, è bellissima e ha una sigla meravigliosa, guardatevela. La seconda è The Witcher, chiacchieratissima serie Netflix uscita neanche un mese fa ma già famosa e al centro di ogni tipo di polemica (seriamente, ne ho sentite fin troppe). Sono innamorata a tal punto che ho comprato sia i libri da cui è tratta che i videogiochi a essi ispirati. Vi farò sapere.

 

Per concludere, non è certo stato un anno pieno di cose come quelli passati, ma non è stato nemmeno deludente. Ho scoperto tante cose, soprattutto su di me, ho cambiato punto di vista e rimesso in prospettiva la mia visione di mondo. Ho un’idea meno chiara di quello che voglio fare rispetto a una volta, ma non credo che questo sia un male. Sono felice, tutto sommato, anche se, abituata alla felicità degli anni scorsi, mi aspettavo qualcosa di più.

Riepilogo finito, anche se è durato molto più di quanto pensavo. Vorrà dire che appena mi libero un secondo mi metterò a pensare ai propositi per il 2020.

 

Ed eccovi Aela, decisamente la cosa più bella del 2019, con la sua classica faccia da stupida.
Aela