Tutto quello che so sull’amore.

Nel 2022 ho scoperto una cosa bellissima grazie a Instagram. Esiste in questo mondo una challenge per cui 12 amici ti consigliano 12 libri e tu ne leggi uno al mese. Quella dell’anno scorso è andata benissimo: ho scoperto delle perle (“Non dimenticare i fiori“) e mi sono convinta a leggere libri che volevo leggere da un sacco di tempo (“Quando le montagne cantano“, “L’amica geniale“, “Jonathan Strange e il Signor Norrell“). Tutto questo per dire che ovviamente ho scelto di ripetere l’esperimento anche quest’anno e il libro di febbraio, che ho già finito, è proprio “Tutto quello che so sull’amore” di Dolly Alderton.

L’avevo già sentito nominare più volte. Prima di tutti dall’amica che me l’ha suggerito, che insisteva da quasi un anno a dire che secondo lei mi sarebbe piaciuto. Poi da vari account di lettura sui vari social. Insomma, tutti lo trovano un libro molto utile e consolatorio per chi è nel mezzo di una crisi da quarto di secolo. È probabilmente uno dei libri più associati alle parole “se ti senti perso, leggi questo”. Quindi dal momento che mi è stato detto di leggerlo più e più volte alla fine ho ceduto e nel giro di quattro giorni ci ho fatto i conti.

Si tratta di un memoir, quindi immagino che quasi tutto quello che l’autrice racconta sia successo davvero. Parte dagli anni della sua adolescenza e arriva fino ai ventotto, raccontando come la sua concezione di amore e quello che, sorpresa, sa sull’amore, sia cambiato nel corso degli anni. Un’adolescente ossessionata con i ragazzi che mi è stata piuttosto antipatica pian piano si trasforma in una ventenne insicura che inizia un percorso di crescita personale fino ad arrivare alle conclusioni di una persona adulta. Si parla anche di amicizia, di anoressia, di alcolismo e di morte di persone care. Insomma, Dolly non si è fatta mancare niente.

 

Due cose mi hanno particolarmente colpita e si trovano entrambe nei capitoli finali, più maturi e che sento più vicini alla mia esperienza personale. O meglio, due tipi diversi di amore. Perché alla fine bisogna pur capire cosa sappiamo sull’amore.

Il primo amore che Dolly scopre di avere è quello delle sue amiche. Per parecchi anni dopo l’università la protagonista convive con le sue migliori amiche, che piano piano si costruiscono la loro vita e se ne vanno “abbandonandola” per un ragazzo o per un altro. La prima volta è un trauma. Per tutta la vita Dolly e Farly sono cresciute assieme e poi un uomo, anzi un futuro marito, si mette in mezzo. Tutti i sogni in comune svaniscono. Niente più arrivare ai trent’anni insieme, niente più vacanze in due. Dolly sa benissimo che perderà gran parte delle esperienze e della quotidianità con la sua amica. Alla fine, spoiler, non è così. L’amicizia cambia, le persone cambiano, ma il bene che ci si vuole rimane.

Alla fine Dolly realizza di aver conosciuto l’amore non in tutti i ragazzi che ha cercato e frequentato per anni, ma nelle sue amiche che ci sono sempre state, anche nei momenti peggiori. Per lei le amiche sono un faro che ti guida verso la terra ferma e la capisco. Capisco cosa vuol dire avere qualcuno su cui contare, che ha visto il peggio di te e comunque rimane. So quanto è bello avere una mano da stringere nei periodi più terribili, so quanto sia importante sentirsi dire “va tutto bene, sono qui e sarò sempre qui”.

Leggendo questo libro ho realizzato che per fortuna nella mia vita di fari ne ho tanti e ognuno di loro mi riporta sulla terra ferma in maniera diversa. Ci sono quelle amiche che vedo due volte all’anno ma che è come se fossero con me ogni giorno. Ci sono amici talmente stretti da sembrare fratelli. Poi ci sono quelli con cui non si fa che ridere, quelli che alla domanda “mi accompagni a Praga per il mio compleanno?” rispondono sì senza nemmeno pensarci. E sono immensamente grata per ognuno dei miei fari.

 

La seconda cosa che mi ha colpita è quello che Dolly sa sull’amore a ventotto anni, che alla fine corrisponde un po’ con quello che credo di sapere io. Vorrei averlo capito tanto tempo fa.

Nessuna questione pratica è abbastanza importante per farti rimanere in una relazione che non vuoi. Non ci sono vacanze insieme, matrimoni, case in comune che tengano. “Se fossi in una stanza con un bottone rosso e premendolo potessi mettere fine alla tua relazione senza drammi e senza problemi, lo faresti?”. Se la risposta è sì allora non ci sono più scuse.

Una volta che hai perso il rispetto e la stima che avevi nei confronti di una persona non c’è modo di ri-innamorarsi di loro. E questo credo che sia valido in ogni tipo di relazione. Quando se ne va il rispetto, quando succede qualcosa di talmente grave da farti perdere totalmente la fiducia nell’altro, non c’è più niente da fare. In questo 2022 purtroppo è successo tante volte. Ci sono state persone che mi è veramente dispiaciuto perdere e che in un certo senso rivorrei nella mia vita, però poi mi ricordo quanto in basso sono cadute e mi passa la voglia. Credo sia giusto così, per quanto fosse divertente averle nella mia vita.

Non è il dovere di qualcun altro essere l’unica fonte della tua felicità. E questo è bellissimo, perché vale anche per gli altri. Se io devo e voglio essere la principale fonte di luce della mia vita, significa anche che non devo più niente a nessuno. Se fossimo tutti in grado di comprenderlo e di metterlo in pratica (perché diciamocelo, non sempre è facile), probabilmente vivremmo in un mondo migliore. Non voglio mai più avere interamente la responsabilità della felicità di qualcun altro sulle mie spalle, così come non voglio mai più far dipendere la mia felicità da qualcuno. Come dice uno dei miei fari, adesso voglio solo pensare a brillare per me stessa.

 

Insomma, come Dolly anche io penso di aver imparato qualcosa sull’amore. So che posso amare alla follia i miei fari e so che loro ci saranno sempre. So che tipo di amore sono e non sono disposta ad accettare in una relazione, quando ne vorrò una. Ma soprattutto so che posso e voglio amare me stessa prima di tutti gli altri e che anche nelle notti peggiori, quando non c’è verso di addormentarsi perché il passato bussa alla porta o il futuro mi mette talmente tanta ansia che non riesco a respirare, io ci sono per me. Tutto quello che so sull’amore è che sono io l’amore di cui ho bisogno.

Spero possiate dire lo stesso anche voi. All’anno prossimo o forse a mai più.

La foto è stata scattata dalla mia bellissima Arianna, che ringrazio ancora infinitamente per questo, per il suggerimento, per tutta la vita.