Mi sono innamorata di Praga, capitolo 1.

Forse ve l’avevo un po’ spoilerato nell’articolo precedente, però la grande novità di questo mese è che sono andata a Praga per tre giorni. La cosa assurda è che ci sono andata su suggerimento di un filtro instagram, ma non mi sono pentita nemmeno per un secondo di avergli dato retta. Come se non bastasse ho colto l’occasione per andarci come auto-regalo di compleanno. Non potevo avere idea migliore. Insomma, allacciate le cinture perché credo che questo sia l’articolo più entusiasta mai scritto, io ve lo dico. Mi sono innamorata.

Inizio facendovi notare che il volo da Bergamo a Praga dura meno di un volo da Bergamo al sud Italia. Me la sono sempre immaginata lontanissima e invece è proprio qua dietro. Io ve l’ho detto, sta a voi approfittare. Essendo febbraio Praga ci accoglie con un clima non proprio ideale: nuvoloso, ma fortunatamente non troppo freddo. Almeno non freddo per gli standard di una che vive in Trentino, ma anche le guide con cui abbiamo parlato ci hanno confermato di aver trovato una “settimana fortunata”. A Praga in inverno fa freddo, anche se la crisi climatica ha leggermente cambiato le carte in tavola. Dall’aeroporto è facilissimo arrivare in città, noi abbiamo scelto un hotel carino non troppo in centro ma di cui siamo rimasti piuttosto contenti: Urban Creme Praga.

 

La prima giornata la passiamo in semplice esplorazione a piedi. Dieci minuti fuori dall’hotel e ci troviamo in Piazza della Repubblica, a pochi passi dalla famosissima Porta delle Polveri. Che dirvi, amore a prima vista. Me la ricordavo dalle foto di Praga scattate dieci anni fa da mio padre ma non me la aspettavo così imponente. La attraversiamo e, anche se non era nei programmi, veniamo attratti dalla Piazza della Città Vecchia. Dico che non era nei programmi perché il giro programmato per la prima giornata era un altro, ma non abbiamo proprio potuto fare a meno di passarci subito. E meno male.

Nella Piazza della Città Vecchia si trova la Torre del Vecchio Municipio, purtroppo abbattuto alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Su questa c’è l’Orologio Astronomico, forse l’attrazione più conosciuta di tutta Praga. Ovviamente siamo fortunati e arriviamo pochi minuti prima dello scoccare dell’ora. Anche in questo caso, non serve nemmeno dirvelo, è nato l’amore. Mi aspettavo che sarebbe stato bello, ma non scherzo quando dico che abbiamo passato un quarto d’ora a guardarlo e a discutere del meccanismo che lo fa funzionare. Domina la Piazza la Chiesa di Santa Maria di Tyn, a mani basse il mio edificio preferito di tutta Praga. Io ci provo a lasciarvi una foto che ho fatto qua sotto, ma non rende l’idea. E poi immaginatela la notte, con le finestrelle nelle torrette illuminate di arancione: sembra appena uscita da un horror ed è bellissimo così.

 

Detto questo il nostro tour procede verso Piazza San Venceslao, o meglio, per caso troviamo la Piazza e la attraversiamo. Dopo di che andiamo a cercare un paternoster, ovvero un tipo particolare di ascensore che non si ferma mai, ma purtroppo per noi lo troviamo chiuso. Procediamo quindi verso la Testa Rotante di Kafka e anche in questo caso siamo abbastanza fortunati da arrivare giusto in tempo allo scoccare dell’ora e la vediamo ruotare. Proseguendo a caso ci fermiamo a bere la nostra prima birra praghese in un bar molto carino che ci rimarrà nel cuore per sempre (ciao Dante’s). Dopo di che scopriamo il fiume e ci passeggiamo fino ad arrivare al Ponte Carlo, altra grandissima attrazione di Praga. Avrei tanto voluto vederlo con la nebbia ma purtroppo non sono stata accontentata; è comunque stupendo a tutte le ore del giorno e della notte.

La cena la improvvisiamo in un bar la cui cucina sta ormai chiudendo e poi, esausti, ci trasciniamo in hotel per una doccia e una bella dormita.

 

La mattina dopo ci facciamo una bella scarpinata fino al Castello di Praga, non sapendo che c’è un tram che porta direttamente al portone principale. Ora almeno voi lo sapete. Qualche foto al panorama ma non entriamo, perché abbiamo deciso di prenderci qualche ora per visitarlo per bene e non ne avremmo il tempo visto che abbiamo una visita guidata prenotata. Perdiamo una divertente ora del nostro tempo nel museo delle Sex Machine (carino, ma costa troppo per quello che si vede). A pranzo proviamo il gulasch in una zuppiera fatta di pane, ma da fedelissima al gulasch trentino devo dire di non essere rimasta impressionata. Nel pomeriggio, il tour ci porta a vedere le principali attrazioni della Città Vecchia e del Quartiere Ebraico e nel giro di circa tre ore ci dà un’infarinatura generale niente male sulla storia di Praga e della Boemia. Veramente da dieci e lode.

Per festeggiare il mio compleanno poi, ho fatto un bellissimo selfie con l’Orologio Astronomico che segnava esattamente data e ora della mia nascita, poi ci siamo sfondati di alcolici in un altro dei locali che ci rimarranno per sempre nel cuore: The Alchemist Bar. Il locale in sé è molto suggestivo, il menù bello e i drink tutti buonissimi (perché sì, li abbiamo assaggiati quasi tutti). Finiamo la serata felici e contenti in un KFC locale a recuperare le forze prima di camminare ridendo fino a casa. Ecco, una grande costante di questo viaggio sono state le risate. Purtroppo per Praga, che sarebbe una città molto tranquilla e silenziosa, ho paura di aver svegliato più di una vecchietta.

 

Il giorno dopo, per passare un San Valentino alternativo, porto i miei amici al Cimitero Ebraico (quello nuovo, purtroppo). E’ qui che infatti si trova la tomba di Kafka, ma sono contenta della decisione di andarci, anche perché non avevo idea che i cimiteri ebraici fossero così diversi dai nostri. Le lapidi infatti non sono come le nostre, sembrano più monoliti di pietra sui quali sono incisi solo i nomi, niente foto. E niente fiori, i fiori sono per i vivi. Ai morti si portano i sassi. Il che mi stupisce un po’, da piccola avevo l’abitudine di mettere dei sassolini sulla tomba di mio nonno per “salutarlo”.

Dopo un altro pranzo a base di gulasch e superalcolici da U Fleku (consigliatissimo), ci dirigiamo, a piedi e leggermente brilli, al punto di ritrovo per la visita al Castello, prenotata sempre con Italian Tours Praga. Colgo l’occasione per lasciarvi il link e consigliarveli. Personalmente ho preferito il tour della Città Vecchia, soprattutto a livello estetico. Entrambe le visite sono comunque state davvero molto interessanti.

 

Cosa abbiamo visto di preciso ve lo dico nel prossimo articolo, che per oggi ho già esagerato. Sempre nel prossimo articolo trovate anche qualche consiglio tecnico se volete visitare Praga anche voi (e volete, fidatevi).