Oh mio Dio.

Forse già dal titolo forse avrete capito che sono parecchio esaltata.

Per quale motivo?

 

Dopo aver passato la giornata più improduttiva della mia vita (ieri) ho deciso oggi di porre rimedio alla procrastinazione andando in biblioteca, dove senza wifi mi è più difficile passare le giornate a guardare video idioti invece di lavorare.

Dopo una lunga doccia riflessiva ed una colazione leggera perché le vacanze di Natale hanno fatto il loro lavoro, mi sono quindi preparata per uscire. Eppure prima di andare ho deciso di farmi due conti, così ho scoperto che ieri (cioè proprio ieri 18 gennaio 2016) il blog ha superato le 10.000 pagine visitate nell’insieme. Ci pensate? Sono arrivata a cinque cifre, quando sinceramente pensavo di fermarmi dopo le prime cinque pagine. Sono riuscita a tenere testa alla pigrizia, all’incostanza, alla mancanza di voglia, di ispirazione, alla voglia di rinunciare e andare a zappare la terra. Sono riuscita a tenere testa a me stessa.

Probabilmente non andrò mai da nessuna parte con questo blog o con la scrittura in generale, perché è abbastanza chiaro che in Italia o sei un autore conosciutissimo, o sei un autore straniero, o scrivi fanfiction su Harry Styles, altrimenti le tue speranze sono molto poche. Eppure sapere che le cose che ho scritto sono state viste 10.000 volte, anche se solo da amici magari, mi fa sentire bene, mi fa capire che non importa dove sto andando, ma almeno sto cercando di andare dalla parte che mi piace. Anche se poi è un vicolo cieco. Mi serve coraggio, mi serve che mi si ricordi che devo andare avanti anche se so di trovare un muro, perché il bello dei sogni forse è proprio che bisogna seguirli anche se alla fine ti lasciano da solo in mezzo alla strada.

Io voglio seguire questo sogno come voglio seguirne tanti altri.

Forse qualcuno dovrebbe inventarsi la giornata mondiale dei sogni, per farci smettere di pensare ai soldi e farci fare quello che vogliamo.

Vuoi un tatuaggio ma non hai i soldi per farlo? Non importa, è la giornata mondiale dei sogni quindi puoi farlo.

Vuoi pubblicare un libro ma sai che nessuno lo leggerebbe? Non importa, è la giornata mondiale dei sogni, quindi lo pubblichiamo e minacciamo qualcuno di picchiarlo se non lo legge.

Vuoi giocare tutto il giorno con le Barbie ma hai paura che i tuoi compagni di squadra lo vedranno come un gesto poco virile e ti prenderanno in giro? Non importa, è la giornata mondiale dei sogni, probabilmente qualcuno di loro in questo momento sta indossando un tutù rosa mentre balla “Il lago dei cigni”.

Vuoi passare l’esame di letteratura inglese 1 con 30 e lode? Col cavolo, è la giornata mondiale dei sogni mica dei miracoli. (il che mi ricorda che sono qui anche per studiare).

 

Insomma, farebbe bene all’umanità avere un giorno all’anno in cui smettere di pensare al denaro, alle mille cose da fare, al lavoro e rilassarsi. Anzi, sarebbe ancora più bello se fosse ogni quattro anni come le olimpiadi, tipo il 29 febbraio. Poverino, è un giorno preso in giro da tutti perché a volte esiste e a volte invece no, meriterebbe anche lui di avere la sua importanza. Almeno ogni quattro anni saremmo costretti a riflettere su cosa vogliamo veramente dalla nostra vita e per un giorno potremmo averlo, così da non sprecare la nostra giornata mondiale dei sogni con cose stupide o inutili.

Non so a voi ma a me l’idea piace, quindi qualcuno si muova a fare appello a Obama o a qualcuno di importante.

Non lo faccio io perché nessuno prende mai seriamente le idee di una persona, deve riferirle qualcun altro. Tipo quando la gente diceva che la Terra era rotonda e girava e nessuno ci credeva, persone che finivano al rogo, un disastro. Poi dal nulla è arrivato un tale Cristoforo Colombo che, grazie alle idee degli altri ha scoperto l’America. È sempre una sofferenza avere idee geniali perché nessuno ti ascolta mai.

 

Insomma, sono partita parlando di quanto sono felice per aver raggiunto un altro traguardo che in qualche modo è importante e ho finito per parlare di idiozie; come al solito capacità di concentrazione inferiore a quella di una mosca morta. Mi complimento con me stessa.

E mi sta anche venendo sonno.

E c’è un bambino che piange da ore, mi chiedo perché l’abbiano portato in un posto dove teoricamente dovrebbe esserci il più assoluto silenzio. A parte che sto facendo casino anche io con i tasti del computer.

 

Riassumendo, da aggiungere ai buoni propositi per l’anno nuovo:

Credere di più nei miei sogni, perché senza di loro non vado da nessuna parte e la vita non ha alcun senso.

Inventare la giornata mondiale dei sogni e fare in modo che qualcuno con un bel visino tenero la proponga a qualcuno di importante tipo Obama, l’ONU o il WWF.

Finire di scrivere quei maledetti testi per quei maledettissimi concorsi. Ora. Bambino che piange o meno.

E trovare immagini più adatte alle stronzate che scrivo, per Dio.