Enjoy the ride.

Siamo ad aprile, un quarto di anno se n’è già andato, io non mi faccio sentire da mesi, quindi è giunto il momento di aggiornare un po’ chi mi legge sulla mia vita. Al di là del tatuaggio chiaramente.

 

 

Dunque, l’altro giorno (domenica scorsa) ero a casa da sola, abbandonata dalla mia amata coinquilina, quindi ho deciso di uscire per fare una lunga e rilassante passeggiata. Ho camminato un’ora per arrivare in riva ad un minuscolo laghetto al parco, che sapevo esistere perché sono una piccola Dora l’esploratrice. L’idea era quella di sedersi lì e leggere un po’, portandomi avanti con cose dell’università. Però poi mi sono resa conto di avere un dado da dieci con me, ho cominciato a fare tutt’altro e ho finito per stare due ore al telefono con K. che mi ha fatto la predica. Ho quindi ridato un’occhiata ai famosi propositi per l’anno nuovo (questi). Oggi la domanda è: cosa è cambiato in questo quarto di anno?

 

 

Il primo proposito di non fare propositi non so se lo sto proprio mantenendo, se devo essere sincera. Sto rimandando un po’ di cosette, lo ammetto.

Il secondo era quello di finire Change Sides. Ecco, sto ancora scrivendo l’ultimo capitolo e ho smesso di pubblicarla dopo un mese, perché ve l’avevo detto, sono incostante da far paura. Prima o poi lo faccio giuro. Ed ecco infranto anche il primo proposito, di nuovo.

Passiamo al terzo: partecipare al NaNoWriMo. Allora, quello ufficiale è a novembre e ho tutte le intenzioni di farlo, ma nel frattempo c’è il Camp di aprile, molto più soft (15.000 parole) al quale non volevo partecipare perché devo studiare ma di fatto in questo preciso momento il word count è oltre le 1291 parole. Non dico altro.

L’abitudine di andare a correre al parco non l’ho presa perché a giorni fa ancora freddino ma giuro che ci sto provando.

Quinto proposito, ovvero l’utopia. Finire tutti gli esami del secondo anno entro luglio. Diciamo che potrei provare a farcela per settembre, ma ovviamente ho intenzione di dare del mio meglio.

Riguardo allo scrivere di più del sesto non mi esprimo nemmeno, che dite?

Settimo proposito: l’anima gemella. Chissà.

Vivere la vita così come viene lo sto facendo dai, cioè faccio cose a caso, cerco di non pensarci troppo e sono abbastanza fiera di me in generale.

Parlando di viaggi, niente aerei in programma per ora, ma se tutto va bene tra due mesi sarò a Roma quindi non ho molto di cui lamentarmi alla fine, sono anni che muoio dalla voglia di vederla.

Ultimo proposito: leggere. Questo lo sto facendo eccome e me ne compiaccio.

 

Diciamo che sono circa a 3/10 ma ci sto lavorando. Devo solo ricordarmi che li ho scritti e magari quest’anno riesco davvero a mantenere qualcosa. Se così fosse, il 31 esigo doppia razione di spumante perché sarebbe un evento.

 

Al di là di questo, ho passato dei mesi a fare davvero niente, non ho grandi novità, se non quello che mi attende in futuro. Ovvero quattro esami l’ultima settimana di maggio e Dio solo sa quanti tra giugno e luglio.

 

 

Arrivata qui mi sono interrotta, prendendomi qualche giorno per pensare a come continuare come faccio sempre. O meglio, ho spento il pc e sono uscita all’aria aperta, ho camminato per due ore al parco sentendomi libera perché sì, è arrivata la primavera e non ho intenzione di perdermi un solo istante di essa. Sono andata al cinema con il mio ragazzo (che meriterebbe una pagina a parte però diciamo che per ora no, accontentiamoci di sapere che esiste), ho passato tutta la giornata di domenica a fare niente con lui e poi mi sono ripresa.

Lunedì ho camminato per più di venticinque chilometri, sempre immersa nel parco, per il puro piacere di farlo. Ieri ci ho addirittura corso la sera. Nel frattempo ci sto mettendo impegno con il Nano, ho superato le 4000 parole.

 

Il programma per oggi invece prevedeva un giretto veloce in bici, non più di un’ora, ma siamo stati bloccati sul più bello da un temporale con i fiocchi. E’ successo che ero già a casa in pigiama, ad un orario improponibile, quando mi sono resa conto che stava uscendo il sole.

Due minuti dopo stavo scendendo le scale di corsa a rischio di farmi male seriamente.

Uscire di casa sotto il diluvio universale ma con il sole mi ha fatto venire in mente una canzone con cui mi sto fissando ultimamente (Enjoy the ride delle Krewella, cose strane ma vi lascio il link qui).

Come sempre vorrei evidenziare le parti che mi piacciono di più, quali per esempio il ritornello:

Che sia veloce o lento, tutto quello che so è che mi godrò il viaggio.

 

Ultimamente di voglia di godermi questo viaggio ne ho voglia, tanta voglia. Sarà che da qualche mese a questa parte sta andando tutto bene, sarà che, appunto, è tornata la primavera, non lo so. So che sto bene, che voglio continuare a star bene e ad amare questa vita ogni singolo giorno senza aver paura di starci male l’indomani.

‘Cause we’re only here this once.

 

Per questo ho preso una bicicletta e sono uscita anche se aveva appena piovuto, mi sono sporcata tutto quello che potevo sporcare, sono tornata a casa fradicia. Ho visto uno degli spettacoli più belli di sempre: la campagna dopo la pioggia.

Se non l’avessi fatto oggi, allora quando? Se non ne vale la pena in questo momento, quando? Perché aspettare di pentirmi di cose che non ho fatto invece di farle subito?

Quindi chissenefrega. Chissenefrega se non diventerò mai una scrittrice, se ci metterò qualche mese in più a laurearmi, se tornerò a casa bagnata altre mille volte. I’m gonna enjoy the ride.

 

Io intanto ho avuto l’onore di essere l’unico essere umano oltre a K. a vedere questo.

 

 

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Vivete.