Blu.

No, non sono le tre e venti di mattina.

No, non sto scrivendo qui dopo mesi che non mi faccio sentire di nuovo.

No, non sono in piena sessione estiva.

E no, non ho assolutamente l’ansia di vivere.

 

 

Cosa sta succedendo nella mia vita?

Dunque, prima di tutto stanno succedendo tante, troppe, cose nuove a cui non sono abituata. Tipo l’avere un ragazzo che sta dietro alla mia stupidità, ai miei sbalzi d’umore e a tutto il resto. Io faccio la cretina e lui c’è, io sto male e lui c’è. Non ci sono abituata. Non capisco come sia possibile stare bene e non doversi preoccupare troppo perché tanto c’è qualcuno che si prende cura di te. Infatti mi preoccupo il triplo perché alle solite paranoie della vita si aggiunge la paura di fare qualche cazzata tipica di me.

Come già accennato sopra, inoltre, esami.

Ne ho già fatti due la settimana scorsa ma purtroppo per la mia salute mentale erano scritti e dovrò aspettare se va bene un mese per sapere come sono andati. Solo che da lingua tedesca 1 dipende la mia vita, non posso non averlo passato, quindi mi sogno la notte di aver miseramente fallito per soli tre errori nel dettato (quando invece non lo si passa con più di dodici) e pertanto sto dormendo da schifo. Dark days, darker nights (cit. tratta da QUI, per chi segue The Walking Dead).

Tra una settimana ho l’orale di letteratura tedesca, altro esame fondamentale per la mia vita, che mi manda nel panico più totale perché se non lo passo sono nei guai seri. Cioè non troppo seri perché posso darlo due settimane dopo ma mi sconvolgo tutti i piani che ho felicemente fatto un mese fa e che comprendono l’orale di lingua tedesca il 22, geografia il 28 (come lo studio?), storia contemporanea il 4 luglio e nella più rosea delle aspettative letteratura tedesca 2 il 28 luglio. Poi a settembre mi aspettano lingua tedesca e inglese 2 e letteratura inglese 2.

In mezzo a tutto questo devo trovare il tempo per andare una settimana a Roma (cioè dal 7 al 12 giugno credo o qualcosa del genere). Vedrò una delle band che amo di più (i miei Nightwish, lo so che li ho già visti ma shh) e una città che sogno di visitare da sempre. Sogni che si avverano. Il tutto alloggiando in un hotel con piscina, dove passerò le mie ore a studiare per l’esame di lingua, ovviamente.

Inoltre a luglio devo abbandonare Milano per due settimane causa mare, altro tempo perso. E non so come farò a stare lontana da una città alla quale mi sto abituando così tanto che non torno a casa da Pasqua, due mesi e qualche giorno. Una vergogna.

 

Tutto questo più altri minuscoli problemi sta fluttuando allegramente nel mio cervello, saltellando da un neurone all’altro come se fosse la cosa più normale del mondo mentre io cerco di dormire perché sono le tre e mezza e domani mi devo svegliare ad un’ora decente per passare la giornata sul libro di letteratura tedesca. Che poi diciamocelo, è noioso e scritto male, con tanti di quegli errori di ortografia che nemmeno io sarei capace di eguagliarli. E scrivo di corsa eh.

Così, sul più bello, mentre mi si stanno chiudendo finalmente gli occhi, ecco che mi chiedo se mi conviene portare il costume grigio o quello nero o forse entrambi o forse me ne devo procurare un terzo perché due non sono abbastanza. Poi mi ricordo che non è il caso di pensare a Roma finché non ho passato letteratura tedesca quindi ecco che ricordo che ho solo una settimana per studiare 200 pagine di libro più un altro libro sul paesaggio più la dispensa con tutte le opere più quattro libri da leggere più altri appunti vari e sparsi e insomma sono leggermente indietro con le cose da fare e stream of consciousness a caso che Joyce sei un principiante.

Ovviamente tutte queste cose comportano il panico più totale, quindi mi metto a sedere sul letto, bevo un goccio d’acqua ma non troppa perché la bottiglietta è quasi vuota e non voglio alzarmi per andare a riempirla ma non si sa mai che poi mi sveglio e ho sete, guardo fuori dalla finestra, anzi la finestra la apro, vorrei lasciarla aperta mentre dormo però poi fa freddo e mi ammalo e mi ci manca solo quello e poi piove pure magari mi piove addosso e oddio no. Ok, richiudo la finestra, rispondo a quel povero essere di K. che ovviamente va a dormire dopo di me perché ormai io e lui si vive con il fuso orario di Los Angeles, comincio a credere di avere difficoltà a respirare mentre in realtà sto facendo tutto nella mia testa quindi il panico aumenta ed è tutto sempre peggio quindi devo mettermi a sedere di nuovo, riprendermi e avanti così da due ore.

 

Se devo riassumere in una parola: ansia. Per rimanere in tema con le mille cose che sto studiando, non mi sto nutrendo di cibo ma di ansia allo stato puro.

L’unica soluzione, a parte aspettare senza farsi paranoie gli esiti degli scritti e studiare per letteratura tedesca in vista dell’allegra gita a Roma, è drogarmi di tisane rilassanti ai fiori di tiglio (sembra di bere fieno ma se avete problemi a dormire ve le consiglio altamente), anche se ormai il mio corpo ha sviluppato una resistenza alla loro componente soporifera quindi è come bere una qualsiasi altra cosa. Dire a me di calmarmi è la cosa più inutile dell’universo, non ne sono fisicamente capace. E ho pure fame.

Ora mi bevo l’ultimo goccio d’acqua vado a riempire la bottiglia e mi metto a dormire per la quarta volta.

 

Ho bisogno di immagini blu come questa che mi rilassino un minimo, nella speranza di riuscire ad arrivare a domani mattina per fare del mio meglio nel tentativo di vivere una giornata leggermente migliore di quella di oggi.

 

Insomniac, come al solito, ore 3.43 di lunedì 30 maggio. Buonanotte?