Ce la faccio.

Pausa necessaria dopo intere giornate passate in balia della letteratura tedesca. Il che comporta accendere finalmente il pc, controllare la mail, le notifiche, musica alta e finalmente un attimo di respiro anche se non posso ancora rilassarmi troppo. Questo esame è davvero troppo importante perché io riesca a stare un attimo tranquilla.

In compenso, sono successe alcune cose che mi hanno fatto capire che ce la posso fare.

Ho un esame domani e ho ancora parecchio da studiare ma nonostante questo ho la quasi certezza che posso arrivarci preparata. Poi non so cosa aspettarmi dall’insegnante, quindi non voglio dire che posso tranquillamente passarlo. Ma posso avere la certezza di aver studiato tutto quello che dovevo studiare.

Sto trovando concorsi di scrittura interessanti ai quali partecipare, probabilmente come salirò in treno per Roma sfogherò tutta la voglia di scrivere che ho represso in queste settimane. Come sempre, arrivata l’estate ho voglia di fare.

Già che ci siamo, piccoli spoiler che riguardano i miei programmoni. Prima di tutto la sorta di diario di bordo che comincerò in treno dopodomani e che continuerò nei miei viaggi con Kri, che ovviamente è costretto a subirsi tutto il mio disagio in giro per il mondo. Se tutto va bene nei prossimi tre/quattro anni avremo occasione di visitare la Russia, l’Australia e l’America. Oltre a questo c’è un secondo diario, circa, molto più personale di cui probabilmente solo una persona sarà messa al corrente. Ultima cosa, progetto iniziato da poco con la mia socia universitaria B. sulla pedofilia nel dark web. Ma su questo c’è ancora moltissimo lavoro da fare.

 

 

Tutte queste cose da fare, unite agli esami, alla vita da vivere, sembrano davvero un mondo intero, un peso troppo grande da sopportare; e fino a qualche giorno fa, lo ammetto, io per prima mi sono sentita schiacciata. Come si fa a fare tutto? Come si fa a farsi bastare una vita soltanto? Poi curiosando nella home di facebook ho letto che anche persone come Einstein, Shakespeare e compagnia avevano giornate di 24 ore, se ce l’hanno fatta loro posso farcela anche io. Possiamo farcela tutti.

Ormai vi siete abituati al fatto che cerco sempre di essere positiva, ma davvero, stavolta più del solito, ce la faccio. Non ho più voglia di stare a guardare la mia vita passare, di pensare che posso studiare un altro anno e poi vedere cosa voglio fare davvero. Non so se è l’influsso dello Sturm und Drang che mi fa dire queste cose o se davvero ho raggiunto la consapevolezza che più guardi le cose da lontano pensando “adesso lo faccio” meno lo fai davvero.

Io prendo e vado a Roma, in piena sessione esami e non mi interessa. Perché potrei morire domani, senza averla mai vista. Perché voglio sentire una band che per quanto ne so potrebbe sciogliersi il giorno dopo. Perché voglio vivere la mia vita finché ne ho la possibilità, cercare il mio posto nel mondo, amare il bello per il semplice fatto che esiste. Lo rimpiangerò? Può essere. Magari mi toglierò una settimana di studio come sto perdendo tempo adesso a scrivere, magari dovrò andare fuori corso ma non mi importa. Potrei non avere mai più la possibilità di vivere quello che voglio vivere, l’esame di lingua tedesca c’è anche due settimane più tardi. Ma ce la faccio.

Voglio farcela e ce la faccio, tutto qui.

 

Vi lascio, dal momento che lo sto studiando, un pezzo di inno di Goethe. Si tratta di Prometeo, che si sta rivolgendo a Giove in un momento di palese ribellione.

Se qualcuno fosse interessato all’inno completo, lo trova qui.

 

Credevi tu forse
che avrei odiato la vita,
che sarei fuggito nei deserti
perché non tutti i sogni
fiorirono della mia infanzia?

Io sto qui e creo uomini
a mia immagine e somiglianza,
una stirpe simile a me,
fatta per soffrire e per piangere,
per godere e gioire
e non curarsi di te,
come me.

Insomma, è sempre stato chiaro, ma Prometeo è uno che ha coraggio. E non potete immaginare quanto voglia ho di averne anche io e di fare della mia vita quello che voglio, indipendentemente dal giudizio del resto dell’umanità. Provarci ci provo, promesso.
(Però è molto più bella in tedesco)