Verità.

 

Giorno 7 ottobre 2015, ovvero mi sono trasferita da nemmeno una settimana e sto già scrivendo il quarto articolo che pubblicherò un giorno quando avrò internet a mia disposizione.

Parliamone, non avere la distrazione che è il web è un gran vantaggio, non sono mai stata così produttiva in vita mia probabilmente e la cosa non mi dispiace. Un giorno la mia connessione per fortuna tornerà e tutta questa magia sparirà nel nulla. Se non altro potrò pubblicare subito quello che scrivo.

 

Breve aggiornamento sulla mia vita, che si rende assai necessario.

La casa è bella, mi piace, anche se ovviamente ci sono alcune piccolezze da sistemare e abbiamo poche pentole, solo il minimo necessario per vivere, al momento.

La zona la adoro, è già la seconda volta che vado al parco a camminare e me ne sono innamorata, è immenso, verde e davvero bello. E non puzza come il parco che avevo vicino all’altra casa.

La coinquilina è mille volte meglio rispetto ai precedenti, anche perché ormai la conosco da più di un anno ed è la mia bff ma la cosa importante è avere qualcuno con cui guardare serie tv tutta la sera invece che fare cose utili tipo studiare.

Abbiamo comprato un coniglietto adorabile che andiamo a prendere domani e che si chiamerà Loacker, assieme ad altri mille nomi pieni di disagio che non mi va di elencare.

Venerdì torno a casa per il week end o forse mi fermo qualche giorno in più, non so ancora. L’importante è che torno a casa per un pochino.

 

Finito il capitolo “vita personale” che mi sa che interessa a pochi, oggi ho scelto di parlare di verità, che in realtà è un titolo abbastanza ambiguo.

Perché?

Ho deciso di farlo ancora a settembre ma poi non ho più avuto tempo ed ispirazione, quindi mi sono presa qualche giorno per pensarci su tranquillamente ed ora sono pronta a scrivere quello che penso.

È iniziato tutto quando la bff citata sopra mi ha parlato di questo cantante italiano che ha conosciuto in un posto strano con tutta una serie di giri strani. Sia chiaro che lui non è affatto famoso ma nel suo piccolo fa live e pubblica dischi, che credo sia la massima soddisfazione per un artista che fa musica.

All’inizio non avevo nessuna intenzione di andare a sentirlo, visto che ho una certa inspiegabile avversione per la musica italiana in generale, ma pur di non restare a casa da sola questo ed altro no?

Per qualche strano motivo il karma ha deciso di ricompensarmi e oltre ad aver scoperto uno dei locali più belli che io abbia mai visto dove ho fatto amicizia con un barista davvero simpatico, ho conosciuto anche il cantante, che è un po’ il soggetto di oggi.

Canta in italiano, cosa che di solito non mi piace. Canzoni malinconiche, che non mi entusiasmano troppo.

Eppure qualcosa mi ha smossa, forse il pianoforte, forse proprio le parole o forse e molto probabilmente, sapere che quello di cui lui ha scritto e canta è la verità. Che lui ha davvero vissuto sulla sua pelle le note che suona al piano, che lui ha davvero pensato quello che canta. E scusatemi le ripetizioni per questa volta ma non ho altro modo di descrivere quello che ho sentito.

Prendere le proprie emozioni e farci certi giochi di parole non è da tutti, lui c’è riuscito e contro ogni prognostico mi è piaciuto, o meglio, è riuscito a strapparmi anche una lacrima.

Non sono qui per fare pubblicità o complimenti, magari un giorno avrà la fama che si merita e qualcuno leggendo quello che sto scrivendo capirà che parlo di lui, ma per ora, come mio solito non farò nomi. Per ora voglio solo cercare di far capire agli altri quello che ha significato per me sentirlo cantare.

 

La verità nel mondo di chi scrive come nel mondo di chi canta, ormai è una cosa superata. Per vendere e diventare qualcuno devi fare quello che ti dicono e basta, se fai di testa tua non vai da nessuna parte.

Che se la passione della mia vita fossero i criceti e volessi parlare di una storia d’amore tra criceti non la leggerebbe nessuno, mentre il primo idiota che si mette a scrivere con i piedi l’ennesimo romanzetto da adolescenti diventa un idolo.

E vendendola così, in effetti, parecchi potrebbero scoraggiarsi e pensare di lasciar perdere tanto con i criceti non si va da nessuna parte, ci vuole Edward Cullen per essere famosi.

 

Invece no, la cosa importante, a parer mio, è ancora e sempre la verità, quello che piace.  E far vedere al mondo che ci piace finché anche il resto del mondo comincia ad interessarsi. Male che vada nessuno si interessa ma tu almeno c’hai provato a fare quello che ti piace, qualcosa di particolare, e non c’è nessun motivo per deprimersi se nessuno lo apprezza, tu intanto hai detto la verità.

 

E qui, a conclusione di un post che forse è un po’ troppo corto rispetto al solito ma che mi sentivo comunque in dovere di scrivere visto che ormai stiamo per raggiungere i venti, vorrei fare una promessa a me stessa e a tutti quelli che forse, spero, mi seguono o mi leggono ogni tanto o mi troveranno per caso più avanti.

Prometto di essere sempre me stessa e di scrivere sempre quello che piace a me, come piace a me, fregandomene del giudizio della gente (se non costruttivo chiaramente) e di non provare mai, per nessuna ragione, a scrivere con il culo per diventare qualcuno.

Amen.