Capodanno a Londra.

Vi avevo promesso che sarei tornata presto e infatti eccomi qui. Capodanno a Londra non si riferisce ai piani per quest’anno, ma a quelli dell’anno scorso. Sì, sto ricapitolando ora un viaggio fatto mesi e mesi fa ma state zitti che devo ancora scrivere qualcosa su Le Cronache di Narnia anche se ho detto che l’avrei fatto tipo nel secondo post che ho pubblicato sul blog.

 

Partiamo da alcuni consigli generali che mi sento di darvi:

  1. NON bastano quattro giorni per vedere Londra.
  2. Non prenotate mai il volo su EDreams ma sul sito della compagnia.
  3. Programmate bene tutte le attrazioni che volete vedere, andate sul sito del London Pass e vedete quali di quelle che avete scelto sono convenzionate.

 

Veniamo ora al dunque.

Ammetto che le convenzioni hotel + volo costano meno che prenotare i due singolarmente, ma a volte si rischia che non venga proprio prenotato uno dei due. Nel caso mio e del Coso, con l’hotel è andato tutto bene, ma nonostante avessimo pagato il bagaglio in più, a quelli di Ryanair non risultava e abbiamo dovuto ripagarlo. Quindi, davvero, non comprate il volo su siti scemi, compratelo direttamente dalla compagnia.

A parte questo piccolo inconveniente, il viaggio è stato piacevole, nonostante io sia stata obbligata a sforzarmi almeno un pochino di leggere qualche parte della biografia di Brecht in tedesco. Diciamo che le parti in cui non ho letto e ho guardato le Alpi fuori dal finestrino sono state belle.

Atterraggio a Stansted, pranzetto delizioso da Burger King (io ODIO Burger King) e scherzetto alla nonna dicendole che mi avevano dirottato l’aereo e che ero a Lione. Non ci ha creduto, ma in compenso non ha creduto nemmeno che io fossi davvero a Londra. Se anche a voi capita di atterrare lì, comunque, vi conviene cercare online il mezzo di trasporto più conveniente (ci sono sia autobus che treni per raggiungere la città, che dista un’oretta di macchina) e prenotatelo. Costa meno che comprare i biglietti sul posto, o così mi hanno detto.

Uno dei traumi che ho avuto fin dal primo giorno è stato comprare l’abbonamento settimanale alla metro. A Milano vai alla macchinetta, schiacci due cose sullo schermo touch e hai fatto. A Londra no, serve il numero della carta d’identità. Tralasciando questo, la metro l’ho odiata. In confronto a quella a cui sono abituata è stretta e troppo rumorosa. Soprattutto la linea rossa, quella che prendevamo ogni giorno per andare in centro, era un inferno.

 

Dopo essere riusciti a comprare i biglietti, comunque, abbiamo fatto il nostro primo giro in centro.

Abbiamo visto la stazione di Harry Potter, ma mi dispiace dirvi che le foto che tutti si fanno col carrettino e la bacchetta, sono finte. C’è un muro a caso con un tizio che regge le sciarpe della gente per far sembrare che volino e non è il vero binario noveetreqquarti. Però accanto a King’s Cross c’è anche la stazione St. Pancras, che è uno spettacolo (esternamente). Può consolare i fan? Non lo so.

Da fanatica di John Donne, ho poi obbligato il Coso ad accompagnarmi dentro St. Paul per vedere se riuscivo a scovare la sua tomba per porgergli i miei omaggi. Sfigata come sono abbiamo beccato una messa e non ho potuto girarmela più di tanto. La Cattedrale comunque è spettacolare e camminare le vie attorno ad essa sapendo che cinquecento anni fa lì circolavano tutti i libri dell’epoca freschi di stampa è stato emozionante.

Abbiamo attraversato uno dei tanti ponti e siamo arrivati davanti al Globe Theatre. Ho pianto. Abbiamo fatto una passeggiatina sulle rive del Tamigi e poi siamo andati a vederci il Big Ben e ce ne siamo tornati a casa stanchi morti. Da qualche parte nel mezzo abbiamo trovato un bellissimo murales di Shakespeare, ma al momento non riesco a caricarlo.

 

Il giorno dopo siamo partiti all’attacco armati di London Pass, per visitare la National Gallery. E’ sempre bello girovagare per qualche ora tra le opere d’arte e stupirsi della propria ignoranza. Dopo di che siamo passati all’Abbazia di Westminster, dove sono sepolti molti monarchi inglesi (non i più recenti). Capite che ho visitato la tomba di Elisabetta I? Come se non bastasse, giacciono lì anche i più famosi scrittori inglesi, quali Carroll, Dickens, Kipling e Hardy. O almeno c’è una targa in loro memoria.

Dopo aver pranzato siamo stati a Kensington, per visitare il palazzo che chiudeva alle tre di pomeriggio quindi non se n’è fatto nulla. Però abbiamo visto uno scoiattolino adorabile e ho scattato questa foto.

Abbiamo quindi cercato di fare un giretto a Hyde Park, deducendo che era impossibile visto tutta la gente che era lì per il Winter Wonderland, una sorta di parco divertimenti a tema natalizio. Abbiamo quindi visto Buckingham Palace, ma non le famose guardie, e per la seconda sera di fila siamo tornati a casa stravolti.

 

All’alba del 31 dicembre abbiamo visitato la Torre di Londra, di cui mi sono innamorata. Certo, pensavo fosse più piccola, invece ci ha preso l’intera mattinata. Comunque abbiamo visto la corona della vecchia e il cucchiaio dell’incoronazione, anche se non vi so dire a cosa serva.

Dopo pranzo abbiamo visitato il Tower Bridge che si trova lì accanto. E’ stato bellissimo. Stanchissimi, siamo poi andati a vedere una via che viene menzionata in Oliver Twist, perché era lì vicino. Quello che abbiamo trovato è stato questo. Le case sulla sinistra fanno molto Età Vittoriana, non trovate?

Per finire bene la serata sono riuscita ad ottenere una visita guidata dentro il Globe e ho ripianto. Immaginare che proprio su quel palco (o meglio, su un palco simile che ora è cenere) sia andato in scena per la prima volta un capolavoro come Giulio Cesare mi ha fatto venire i lacrimoni. Una volta in hotel, comunque, ci siamo resi conto di avere entrambi la febbre quindi abbiamo passato l’ultima notte dell’anno a letto a dormire.

 

Per non tornare a casa morti, il primo gennaio ce la siamo presa comoda. Abbiamo fatto un giretto da Harrods, siamo stati un po’ a piedi per la città e poi siamo saliti sullo Shard, che attualmente dovrebbe essere l’edificio più alto d’Europa. La vista era più o meno così. Se guardate bene, tutta illuminata in centro c’è la St. Paul’s Cathedral.

 

Temo sia giunto il momento di lasciarci, quindi vi regalo un’ultima fotografia, scattata durante il viaggio di ritorno. Ancora una volta, vi prometto, ci sentiamo presto.